• CHI SONO

    Stefano Cantoni

Arte come libera espressione della propria interiorità; la musica ha sempre fatto parte della mia vita, trovando nel canto la via espressiva migliore e personale: in trent’anni di esperienza musicale ho collaborato a molti progetti di vario livello, partecipato a concorsi nazionali, condiviso percorsi importanti con band musicali di vario genere, dal rock, al pop, al blues, mantenendo tuttavia sempre nel cuore la musica melodica italiana e straniera  come genere preferito.

L’impulso verso la creatività e l’arte mi hanno accompagnato anche attraverso esperienze di laboratorio teatrale. Amo molto la scrittura e la poesia, che mi accompagnano dall’adolescenza come una scintilla sempre pronta a portare luce e verità; ho fatto diverse esperienze formative anche nel campo della “Medicina Narrativa” come strumento terapeutico ed espressivo nella cura della persona.

Un ottimo utilizzo del computer mi ha permesso di conoscere il mondo del fotoritocco digitale, della costruzione di pagine WEB e della creazione artistica di locandine, elaborazioni immagini/video.

Trovo nella natura, nella sua bellezza e nei suoi particolari unici, una strada per la contemplazione, per la meditazione, per un ritorno a “casa”, nel silenzio dell’anima.

Le arti marziali mi hanno sempre appassionato, non solo negli aspetti fisici e delle varie tecniche di difesa personale, quanto negli aspetti spirituali, energetici, trasformativi ed educativi che accompagnano molte discipline a cui mi sono interessato negli anni, sia nella pratica che nello studio filosofico e storico da cui derivano.

L’iniziale attrazione per il mito di “Bruce Lee” mi ha portato negli anni a considerare ogni aspetto di questo uomo straordinario, visto troppo spesso solo come attore cinematografico; era un uomo profondamente spirituale, uno studioso e filosofo delle arti marziali come libera espressione della propria interiorità, lontano da stili e tecniche troppo limitanti; atleta superlativo, ricercatore, profondo conoscitore delle dinamiche dell’interiorità dell’uomo. Il suo contributo alla scoperta del potenziale umano è tutt’ora un prezioso tesoro da custodire.

Ho sempre cercato di portare nelle mie pratiche marziali, nella meditazione e nello sviluppo di maggiore consapevolezza personale la sua visione profonda e sincera; in passato ho praticato principalmente l’Aikido del maestro Kobayashi e il Wing Chun del M° Liu Liuwei; grazie a queste pratiche ho incarnato l’arte della cedevolezza, il rispetto per l’avversario, la disciplina, la tolleranza, la pazienza, l’arte di poter trasformare l’energia di un attacco seguendo dinamiche armoniche e circolari, e soprattutto la profonda conoscenza di se stessi attraverso i propri limiti (e il loro superamento).

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